Cosa vedere ai Laghi di Monticchio
I Laghi di Monticchio si trovano nella Riserva del Vulture in Basilicata, precisamente al posto del cratere del Monte Vulture, antico vulcano ormai spento.
Questi due laghi vulcanici, uno più grande e l’altro più piccolo, rappresentano uno scenario imperdibile e suggestivo, uno dei molti spettacoli naturali a cui potrete assistere andando in vacanza in Basilicata.
I due verdeggianti bacini d’acqua naturale sorgono dunque proprio nel cratere del vulcano Vulture e sono ubicati nel comune di Monticchio in provincia di Potenza, da cui prendono il nome.
Noti anche come Lago Piccolo e Lago Grande di Monticchio, questi specchi d’acqua differiscono tra loro in quanto a dimensioni e colore – il primo è verdastro, mentre quello più grande è di una tinta che si avvicina molto al verde oliva.
Perché visitare i Laghi di Monticchio?
I Laghi di Monticchio (Potenza) sono un sito di interesse naturalistico e archeologico di inestimabile valore e offrono un panorama mozzafiato proprio perché situati in cima alla bocca di un vulcano spento.
Scopriamo qualcosa in più in merito ai laghi azzurri di Monticchio, proseguendo nella lettura e immergendoci per qualche istante, seppure soltanto con la mente, in questi favolosi scenari offerti dal territorio lucano.
Cosa fare ai Laghi di Monticchio
I boschi di Monticchio e le attività da svolgere intorno ai laghi
Se siete degli appassionati della natura, vi consigliamo una passeggiata nell’area boschiva che circonda i laghi.
Percorrendo il sentiero adiacente al Lago Piccolo, troverete diverse specie di piante (faggi, aceri, carpini e frassini) e di animali selvatici (rettili, anfibi, pesci ed uccelli come i corvi reali, i nibbi e gli sparvieri).
Nella riserva naturale che si sviluppa intorno al Lago Grande, poi, se sarete fortunati potrete ammirare una varietà molto rara di farfalla notturna: la Bramea di Harting, scoperta nel 1963 dall’entomologo altoatesino Federico Hartig.
Un’altra attività piacevole da svolgere è quella di osservare gli scenari naturali della zona direttamente dal lago, noleggiando un pedalò.
Per farlo dovrete recarvi sulle rive del Lago Grande: sarà una piacevole esperienza da fare da soli o in compagnia.
Un’occasione unica per ammirare la meravigliosa Ninfea Alba, i cui fiori galleggiano solo in queste acque.
In pomeriggio, quando il sole si fa tiepido, vi consigliamo di fare anche una passeggiata tra le viuzze del centro urbano di Monticchio: potrete imbattervi in numerosi negozietti di artigianato locale e acquistare qualche souvenir da regalare agli amici o da conservare per voi stessi.
Non mancano infine le possibilità di passeggiate in bicicletta oppure a cavallo.
Cosa visitare ai Laghi di Monticchio
L’Abbazia di San Michele Arcangelo
Oltre alla natura, il comune di Monticchio offre anche diverse attrazioni culturali.
Tra queste, un ruolo di prestigio è ricoperto dall’Abbazia di San Michele Arcangelo, un gioiellino che dovete assolutamente visitare: caratteristica per il suo colore bianco, questa antica costruzione spicca tra la vegetazione che si vede, guardando verso l’alto, dalle sponde del Lago Piccolo di Monticchio.
La sua costruzione risale all’VIII secolo d.C., intorno ad una grotta scavata nel tufo, nei pressi della quale sono stati ritrovati depositi votivi risalenti al IV-III secolo a.C.
L’abbazia passò poi ai benedettini, ai cappuccini (che fondarono una biblioteca e un lanificio) e nel 1782 all’ordine militare costantiniano, che ne fu proprietario fino al 1866.
L’intero complesso è costituito da un convento a più piani, una chiesa settecentesca e la cappella di S. Michele. Il chiostro è stato costruito e scavato su un antico eremo preesistente.
La Grotta dell’Angelo dedicata a S. Michele è adornata da affreschi risalenti alla metà dell’XI secolo ed era il luogo dove si riunivano in preghiera i monaci italogreci che anticamente abitavano la zona. Consacrata nel 1059 da Papa Nicolò II, conserva preziosi mosaici bizantini e una piccola “acquasantiera naturale” che sorge nei pressi di una parete dove sgorga una vena d’acqua benedetta, dove spesso i fedeli intingono le punte delle dita o fazzoletti.
Il Museo di Storia Nazionale del Vulture
All’interno dell’abbazia, ai primi due piani, è allestito il Museo di Storia Nazionale del Vulture: doverosa la visita per chiunque voglia conoscere i 750 mila anni di storia dell’importante vulcano.
Durante il percorso sarà possibile visitare stanze sul cammino recente dell’uomo nel Vulture, la storia di piante e animali, allestimenti su vari fenomeni eruttivi del vulcano e riproduzioni di habitat dell’uomo preistorico e dell’antica fauna.
Il Castello di Monticchio
Il Castello di Monticchio è composto da una serie di fortificazioni erette per difendere il Vulture in età prenormanna, caratteristica che lo rende uno dei castelli più antichi della zona.
Oggi sono visibili solo una torre su base quadrata e tre ambienti a pianta pseudo quadrata, sotto i quali vi sono una serie di archi a sostegno di una cisterna.
Sopra la struttura muraria si conserva un arco acuto ghierato del XII secolo, rinforzato in età angioina.
Il castello fu abbandonato dagli abitanti a causa di terremoti e smottamenti che tormentarono il Vulture nel Medioevo. L’antico villaggio si chiamava “Casale con le mura merlate” o “Casal Cornuto”.
L’Abbazia di Sant’Ippolito
La vecchia Abbadia di Sant’Ippolito si trova nell’istmo tra i due laghi, precisamente sulla sponda nord del Lago Piccolo, raggiungibile a piedi dal Museo.
Ritenuto probabilmente uno dei primi insediamenti dei monaci benedettini dopo l’abbazia di Montecassino, il complesso monastico sembra abbia avuto origine in un periodo precedente a quello bizantino (intorno al X secolo).
A quest’epoca si fa risalire la chiesa con abside trilobata e l’atrio sul quale si innesta la torre campanaria oggi parzialmente recuperata. Nel XI secolo i benedettini edificarono un’altra struttura absidata tra presbiterio e atrio e nel XII secolo una terza struttura rappresentata da una chiesa a navata unica innestata verticalmente sulla torre campanaria.
L’abbazia prosperò fino al 1456, quando un terremoto la rase quasi interamente al suolo.
Cosa mangiare ai Laghi di Monticchio
I piatti tipici dei laghi di Monticchio
Un’oasi di pace circondata dal verde e dalle montagne in cui perdersi col pensiero fino a ritrovare sé stessi: questa è l’essenza dei laghi di Monticchio da cogliere insieme a pochi amici intimi o con il vostro partner.
Se invece avete una famiglia e dei bambini, potrete usufruire delle zone attrezzate dove trascorrere piacevoli momenti di svago e delle aree picnic, dove mangiare in libertà le prelibatezze acquistate in loco.
Nel caso in cui non abbiate voglia di mettervi ad arrostire carne o altre pietanze, ad aspettarvi ci sarà un’ampia schiera di ristoranti e trattorie tipiche lucane.
La tradizione culinaria della Basilicata è ricca di prodotti unici e molto gustosi.
Come antipasto consigliamo un tagliere di formaggi e salumi locali. Da assaggiare assolutamente il “Canestrato di Moliterno”, un formaggio che può avere diversi tipi di stagionatura, fatto con latte di capra e pecora e con una piccola percentuale di latte vaccino.
Molto buono anche il “Casieddu”, una variante del cacioricotta realizzata esclusivamente con latte di capra: può essere consumato fresco o in seguito a una stagionatura di massimo sessanta giorni.
Come primo piatto, potrete scegliere delle “Legane” ai legumi: si tratta di una pasta fresca, cucinata quasi sempre con i ceci, che si dice venisse mangiata dai briganti che in tempi antichi si rifugiavano nelle foreste del Vulture.
Per concludere, vi consigliamo un secondo a base di carne di cinghiale. Le salsicce di cinghiale, dal gusto intenso e marcato, sono una vera prelibatezza in Basilicata; spesso vengono proposte in una variante a base di vino rosso.
Laghi di Monticchio: dove mangiare?
Siete alla ricerca di ristoranti, agriturismi e pizzerie a Monticchio? Scoprite dove mangiare ai Laghi di Monticchio e troverete le migliori strutture in zona.