Cascate di San Fele in Basilicata
La Basilicata è una perla incastonata tra la Puglia e la Calabria, una regione ricca di storia e luoghi incantevoli da visitare in giornata o durante una vacanza più lunga.
Se avete la possibilità di passare un soggiorno in questa parte d’Italia piccola ma affascinante non dovete assolutamente perdervi la vista delle cascate di San Fele in provincia di Potenza.
È dall’Appennino Lucano che nasce il torrente Bradano, le cui acque prendono vita presso San Fele (località Matise) per poi confluire nella fiumara di Atella, conosciuta nel suo tratto più ampio come fiume Ofanto-Mare Adriatico: è proprio qui, nella natura più incontaminata, che sono nate le cascate di San Fele.
Tra ponti antichi e caratteristici mulini, potrete godere di un paesaggio unico al mondo, dove la natura incontaminata saprà accogliere e suggestionare tutti coloro che hanno deciso di avventurarsi al suo interno.
Per visitare le cascate di San Fele è importante premunirsi di un abbigliamento consono all’occasione: l’ideale è portare con sé un impermeabile e scarpe da trekking utili ad affrontare il lungo percorso che costeggia le acque del torrente Bradano.
Come arrivare alle Cascate di San Fele
I percorsi consigliati per ammirare le bellissime Cascate sono diversi.
Il comune di San Fele fa parte della provincia più a Nord di Potenza. All’interno di questo territorio scorre il torrente Bradano che riesce a compiere più salti di quota, dando vita anche alle Cascate di San Fele.
Per tutti coloro che vogliono compiere interamente il percorso della Cascate di San Fele è possibile camminare per un totale di 8 chilometri.
I percorsi sono personalizzati, si sceglie di seguire quello più attinente alle proprie esigenze. Qui riporteremo l’insieme dei sentieri più battuti, dal più breve al più lungo
Il Paradiso
Un sentiero molto breve (circa 300 metri) che permette di arrivare in soli dieci minuti alle Cascate di San Fele. Viene soprannominato “Il Paradiso” per la pace percepita durante la camminata. Le acque della cascata scorrono lente e, nel periodo più caldo si assiste al prosciugamento del torrente che si trasforma in un pozzo di circa sei metri.
Le Gemelle
Non si cammina molto, si tratta infatti di un percorso brevissimo di circa 300 metri da fare in meno di un quarto d’ora. Il paesaggio alla fine del sentiero è davvero molto suggestivo. Si può infatti ammirare le cascate “gemelle”, ovvero due ruscelli che si incontrano proprio in questo punto grazie al torrente Bradano e al torrente Acquafredda.
Fosso d’Anna
Se si sceglie il Fosso d’Anna si dovrà percorrere un sentiero di circa un chilometro impiegando all’incirca un’ora a piedi. In questo punto particolare del sentiero le Cascate di San Fele vengono soprannominate “U Uattënnierë”, ovvero dal dialetto della zona: “gualchiera”, la macchina che permette di produrre energia per mezzo della forza motrice del torrente. Serviva per lavare e trattare i tessuti, in particolar modo la lana grezza.
Il Ponte
Il più lungo di tutti i sentieri (4,5 km da percorrere in circa 4 ore) che portano alle Cascate di San Fele. Il cosiddetto “Il Ponte” dà la possibilità ai turisti di godere di un lungo percorso naturalistico e di passare al di sopra di un ponte molto vecchio e caratteristico, edificato prima della Seconda Guerra Mondiale. Per imboccare il sentiero è possibile entrare direttamente nel paese di San Fele attraversando la Piazza Nocicchio.
Gualchiera di San Fele, cos’è e come visitarla
Durante il tragitto per arrivare alle Cascate di San Fele è possibile vedere anche la famosa macchina costruita dagli opifici degli anni Venti per la provincia di Potenza. Parliamo della famosa Gualchiera di San Fele, un macchinario all’epoca molto popolare e eco-sostenibile utilizzato per lavare e trattare al torrente la lana grezza.
L’area circostante è un ottimo anti-stress per tutti coloro che vogliono godere di un panorama tranquillo e rilassante. Se siete alla ricerca di un posto facilmente raggiungibile e riposante dove staccare dalla routine quotidiana, le cascate di San Fele non vi deluderanno di certo.
L’incantevole borgo di San Fele
Per chi ha del tempo a disposizione, dopo aver esplorato i magnifici percorsi delle cascate,è d’obbligo una passeggiata nel centro storico di San Fele.
San Fele – il cui nome in origine era Santo Felice – è un piccolo borgo medievale della provincia di Potenza in Basilicata e fa parte della Comunità Montana del Vulture.
Le sue origini risalgono al 969 d.C, quando le popolazioni stanziate in queste aree, per volere di Ottone I di Sassonia, eressero per scopi difensivi un castello fortezza su un monte della Valle di Vitalba:successivamente intorno a questa zona iniziò a svilupparsi il nucleo del paese.
Oltre al castello fortezza di indubbio valore storico e architettonico sono anche Palazzo Frascella imponente architettura posta sotto il Monte Castello che caratterizza per il riuso di materiali da costruzione crollati dopo i terremoti; Palazzo Stia che fu casa del generale dell’esercito italiano postunitario Francesco Stia, chiamato a fermare il fenomeno del brigantaggio; Palazzo Faggella uno tra gli edifici principali della città,oggi sede del Comune, edificato nel XVII secolo e appartenuto al casato Faggella.
Per quanto riguarda invece l’architettura religiosa, è doveroso ricordare in primis la Chiesa di Santa Maria della Quercia: costruita nel 1514, la Chiesa Madre si trova ai piedi del Monte Castello, nella zona più alta della città. L’impianto principale a tre navate, a croce greca, risale al XVI secolo, mentre la cupola è del XVIII secolo.
All’interno ci sono un antico crocifisso ligneo a grandezza d’uomo e una tela di ignoto autore del ‘600, raffigurante Santa Rosa da Viterbo, mentre nella navata sinistra è stata posizionata un’urna contenente le reliquie di San Giustino de Jacobis; mentre all’esterno, sulla scalinata principale, sempre in onore del Santo, è stata eretta una Statua in memoria della sua canonizzazione, avvenuta nel 1975.
Con il terremoto del 1980 subì gravi lesioni verticali nella facciata, negli archi e nelle volte, con distacchi e crolli parziali intonaci e stucchi che hanno comportato la chiusura della chiesa al pubblico fino ai primi anni del 2000.
Di indubbio interesse sono anche la Badia di Santa Maria di Pierno, che si trova su un altopiano boschivo a circa dieci chilometri dalla città e la Casa natale di San Giustino de Jacobis situata nel centro storico di San Fele, meta di pellegrinaggi religiosi.
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